Storici mortaretti sudtirolesi, tradizionalmente sparati ai matrimoni e per la festa del Corpus Domini. Con il divieto imposto nel 1920 a tutte le usanze tirolesi “non religiose” e all’issaggio della bandiera tirolese fu interdetto in Sudtirolo anche lo scoppio dei tradizionali “botti”.

In epoca fascista, a partire dal 1922, incorreva in pene severe chiunque issasse la bandiera tirolese. I divieti furono nuovamente emanati anche dopo la Seconda guerra mondiale, rimanendo in vigore fino alla fine degli anni Sessanta. Molti attivisti del Befreiungsausschuss Südtirol furono condannati alla reclusione per siffatti “reati”.